MAKAKO
Diffusore a 2 vie, bass-reflex, 8 Ohm, 300 Wmax
Progetto originale: Carmelo Facecchia
Realizzazione e commento di Angelozzi Marco
Un saluto a tutti, premetto che cercavo un diffusore per una seconda linea di riproduzione da pilotare con un ampli PP valvolare. Dopo tanto girovagare sono approdato a questo progetto che mi è piaciuto subito e che con il suo modulo di impedenza mi sembrava adatto allo scopo. Il buon Diego mi ha assistito egregiamente dandomi tutte le informazioni e chiarimenti di cui avevo bisogno ed infine ho preso il Kit dei componenti SEAS+MOREL+xover. Il box l’ho realizzato io con mdf da 19mm per lati e fondo, mentre per fronte e lati superiore ed inferiore ho utilizzato multistrato di betulla, come anche consigliato sul relativo numero CHF 234. Per il filtro crossover ho optato per lasciarlo esterno come ho visto fare anche da altri, dotandolo della resistenza in serie sul tweeter by passabile con apposito interruttore. L’opzione del crossover esterno è stata dettata dal voler rendere il diffusore “open source” per eventuali modifiche o implementazioni future (es. crossover digitale e multi-amplificazione). Insomma, ho voluto un sistema flessibile che avesse solo degli altoparlanti con i loro relativi morsetti. In alternativa al già menzionato filtro del 2°ordine, in virtù dei morsetti esterni, ho realizzato anche quello RC del 1°ordine solo sul tweeter, il quale, viste le caratteristiche di roll off naturale del woofer, funziona anch’esso molto bene e alterno i filtri a seconda del mio umore, grazie alla soluzione costruttiva precedentemente illustrata. Quante volte vi è venuto in mente di smontare i crossover dei vs diffusori per apportarvi qualche modifica? E quante volte rinunciavate, perché l’intervento era comunque invasivo? Beh……. visto che si parla di autocostruzione, perché non optare per la soluzione esterna?
Il box è stato realizzato con le misure interne di progetto e, allo scopo di attenuare eventuali risonanze del baffle, internamente, nella sua parte bassa, ho applicato uno strato da 5mm di gomma-piombo, che avevo in casa, avanzo dei lavori di trattamento acustico della sala di ascolto. Per il resto del materiale assorbente ho seguito le indicazioni di progetto. Il mobile è stato assemblato con spine in faggio e colla alifatica; niente viti. Per l’incollaggio del pannello anteriore ho invece utilizzato vinilica. Il baffle del box è stato impiallacciato in bubinga pommelè e rifinito con gommalacca a tampone e successivo strato di cera d’api. Le restanti facce sono state verniciate con fondo e finitura poliuretanica bicomponente colore grigio di payne (grigio scuro tendente al blu). Sotto l’impiallacciatura ho posto dei piccoli magneti al neodimio per tenere fermi i telaietti per la protezione altoparlanti. Ho i telaietti pronti ma ancora senza tessuto. Infine, con lo sfrido del multistrato ed un po’ di mogano, ho realizzato anche dei piedistalli, per portare i diffusori all’altezza giusta.
Conclusioni Per quanto attiene il giudizio di ascolto, di solito mi astengo dal dare dei pareri in quanto essi sono sempre molto personali, ma dico solo che da quando li ho terminati (circa tre mesi) non ho più utilizzato le mie Focal che sono collegate ad uno SS. Questo non vuole essere un giudizio assoluto, ma ho trovato in questi diffusori un’apertura ed un’estensione del suono molto piacevole, che va consolidandosi col tempo, facendomi riflettere sulle reali “differenze” tra i due ed i tre vie. Pertanto, per quella che è la mia esperienza di ascolto, il “giudizio” è molto positivo ed il progetto Makako per me vale più dei suoi soldi. Se desiderate costruire un diffusore completo, facile da pilotare, dal prezzo giusto e vi piace usare le mani. questo due vie può fare al caso vostro. Ringrazio personalmente Carmelo Facecchia e Diego Sartori per aver creato e reso realizzabile questo diffusore anche ai meno esperti come me.
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Vista singola e posteriore
ALTOPARLANTI UTILIZZATI NEL PROGETTO MAKAKO
MOREL CAT 378 (Tweeter 1", 8 Ohm, 400 Wmax) | |
SEAS A26RE4 (Woofer 10", 8 Ohm, 300 Wmax) |
Ringraziamo Marco Angelozzi per il prezioso contributo. |