I RISULTATI
Se nella fase precedente non abbiamo commesso errori, dopo qualche interminabile secondo appariranno le curve di risposta in frequenza dei singoli driver, quella complessiva e una previsione di risposta in potenza. Quest'ultima non mi sembra il massimo del realismo (le curve di risposta in ambiente dipendono fortemente dall'ambiente stesso), ma prendendola con le molle ci si può ricavare qualche informazione utile. Inoltre viene visualizzata anche l'impedenza del sistema, che di solito è abbastanza realistica. Una pecca, che troviamo sia nelle risposte acustiche che nella curva del carico elettrico, è lo scalino che a volte si può notare nella zona poco sopra i 300 Hz, dove probabilmente avviene la transizione fra la risposta misurata e quella calcolata. Non compare sempre, e per farlo scomparire, spesso bisogna tornare nel menù di definizione dell'altoparlante (il woofer, in questo caso) ed elminare il volume di carico o ricaricare il file d'impedenza, reinserendo poi i dati del carico acustico.
Le risposte sono riferite a 1 m di distanza dal baffle.
Da segnalare la depressione a circa 4000 Hz dovuta alle diffrazioni che vanno a "sporcare" la risposta del tweeter. L'emissione del mid-woofer, invece, essendo molto più direttiva a quelle frequenze non viene influenzata in modo tangibile.
Cliccando sui menù posti subito sopra il grafico, è possibile osservare altri interessanti parametri del sistema simulato, come la massima potenza in ingresso, la massima pressione sonora ottenibile, varie curve di emissione acustica laterali sia sull'asse orizzontale che verticale e i diagrammi polari.
Da segnalare il grafico "Directivity", che ci permette molto facilmente di individuare se l'emissione subisce forti cambi di direttività, specialmente nella zona d'incrocio. Ovviamente il calcolo delle risposte laterali e, dunque, della direttività, si basa su modelli standard, che possono discostarsi anche parecchio dalle reali caratteristiche dei driver impiegati (vedi altoparlanti a tromba o con particolari guide d'onda, costruite proprio per modificare la dispersione dei trasduttori, a certe frequenze).
Nel nostro caso si osserva come la direttività cresca all'aumentare della frequenza fino a quasi 3000 Hz, dove agisce prevalentemente il midwoofer. Oltre questa frequenza, l'emissione del tweeter diventa prevalente, ma la sua direttività nella zona d'incrocio è nettamente inferiore a quella del mid-woofer. E' tipico dei tweeter a cupola avere un'ampia dispersione nella zona in cui avviene normalmente l'incrocio, laddove i mid-woofer a cono diventano più direttivi. In pratica, l'emissione acustica laterale del tweeter è più "ricca" rispetto a quella del woofer. Questo fenomeno determina quel "salto di direttività" visibile a cavallo dei 4000 Hz. Salendo in frequenza, anche l'emissione del tweeter diventa molto direttiva. Questo è uno dei motivi per cui, di solito, è proprio il trasduttore delle note alte ad essere il componente più facilmente individuabile fra gli altoparlanti che compongono il sistema.
Proseguendo, troviamo anche i grafici relativi ai singoli altoparlanti senza filtro e con filtro, con tanto di perturbazioni introdotte del baffle.
Molto utile e piuttosto attendibile è anche l'ultimo grafico, che evidenzia le risposte elettriche ai morsetti degli altoparlanti.